Giannina Noseda - Il gigante egoista

Da una fiaba di Oscar Wilde


Personaggi
il narratore, i bambini, dodici peschi
gli uccelli, il Gigante, le damigelle della Primavera
la Primavera, la Neve, la Brina
la Tramontana, la Grandine, il Bambino


Scena: dodici peschi disposti in un grande semicerchio;
in fondo una piattaforma rialzata che è la casa del Gigante.

Narratore
C'era una volta un bellissimo giardino
che apparteneva ad un Gigante
il quale partì per un lungo viaggio;
durante l'assenza del proprietario,
il giardino rimase sempre aperto ai bambini
che vi andavano liberamente a giocare. Ma un giorno...

(I bambini entrano tenendosi per mano e cantano)

I bambini
Girotondo girotondo,
com'è bello stare al mondo!
Gira gira nel giardino
che fiorisce il biancospino,
gira gira intorno al prato
che il mughetto è già spuntato,
gira gira girerà,
primavera è ancora qua!

I peschi
Noi siamo i peschi dal manto rosato,
facciamo una corona intorno al prato,
una corona di dodici piante
per far bello il giardino del Gigante,
per farlo ricco, quando vien l'estate,
di mille pesche dolci e vellutate.

Gli uccelli
Cicciricci, ciricì,
su, venite tutti qui!
Dove cantan gli uccellini
stanno bene anche i bambini;
chi saltella, chi sgambetta,
chi svolazza, chi cinguetta,
cicciricci, ciricì,
su, venite tutti qui!

I bambini cantando
Girotondo girotondo,
com'è bello stare al mondo!
Gira gira nel giardino
che fiorisce il biancospino,
gira gira intorno al prato
che il mughetto è già spuntato,
gira gira girerà,
primavera è ancora qua!



Gigante
Che cosa fate qui? Via tutti, via,
che non voglio nessuno in casa mia!
Ritorno dopo un viaggio di sette anni
e vi sorprendo intenti a far malanni
e chiasso e confusione... Chi v'ha dato
il permesso di correre nel prato?
Il giardino, sappiate, è tutto mio.
Via tutti che ci sto soltanto io!
Non solo, ma per starmene al sicuro
mi costruisco tutto intorno un muro.

(I bambini via
con un canto triste a bocca chiusa;
il Gigante finge di costruire un muro intorno al giardino
e poi entra in casa)

Le Damigelle (entrano precedendo la Primavera e cantando)
Ritorna Primavera
il mondo a rallegrar,
gli uccelli in lieta schiera ritornano a cantar;
il bosco, il campo, il prato
si veste di nuovi color, il sole ridestato
al mondo dà luce e splendor.

Primavera
Io son la Primavera, al mio passare
s'apron le porte per lasciarmi entrare,
s'aprono i cuori a darmi il benvenuto;
ma come mai qui tutto è triste e muto?
Come mai questo muro non ha porte?
Non posso entrar nel regno della morte!

(Via con le damigelle)



Narratore
Intanto, dentro al giardino del Gigante...

La Neve
E fiocca e fiocca e fiocca, io son la Neve,
tutto ricopro col mio manto greve,
i fiori e l'erbe schiaccio contro al suolo,
tutto nascondo sotto al mio lenzuolo.

Gigante (nella sua casa)
Cade la neve nella notte nera,
quando ritorni, bella Primavera?

La Brina
E ghiaccia e ghiaccia e ghiaccia, io son la Brina
e dove passo porto la rovina
fatte di gelo sono le mie dita
quello che tocco resta senza vita.

Gigante
Tutta la terra è fredda e desolata,
o Primavera, dove stai celata?

La Tramontana
Soffia soffia, Tramontana,
qui mi sento una sovrana,
urlo, spingo, abbatto, atterro,
tutto schianto dove afferro!

Gigante
Urla e singhiozza il vento della sera,
perché non torni, dolce Primavera?

La Grandine
Io son la Grandine dal tocco gelido,
spezzo le tegole, rompo i comignoli,
formo rigagnoli di chicchi candidi,
denudo gli alberi, frantumo e sbriciolo,
calpesto e macino senza pietà.

Gigante
La Primavera più non tornerà!

(musica)



Narratore
Dopo un lungo periodo in cui per il Gigante fu sempre inverno,
i bambini riuscirono a fare un piccolo buco nel muro
e a tornare nel giardino.

Gli uccelli
Cicciricci ciricì,
su, venite tutti qui!
Dove cantan gli uccellini
stanno bene anche i bambini:
chi saltella, chi sgambetta,
chi svolazza, chi cinguetta,
cicciricci ciricì,
come siam felici qui!

Gigante (ascoltando dalla casa)
Ma questo è un canto,
il canto di un fringuello!
Oh, come è consolante, come è bello!
come riscalda il cuore dolcemente...
Primavera è tornata, finalmente!

(I bambini entrano tenendosi per mano,
e finito il girotondo si fermano ognuno accanto ad un pesco;
il Bambino, che è il più piccolo di tutti
ed indossa una camicia bianca,
si ferma davanti al pesco centrale)

I bambini cantano
Girotondo girotondo,
com'è bello stare al mondo!
Gira gira nel giardino
che fiorisce il biancospino,
gira gira intorno al prato
che il mughetto è già spuntato,
gira gira girerà,
primavera è ancora qua!



Il pesco
Su, fammi rifiorire, bel bambino.

Bambino
Non posso, sono troppo piccolino.

Il pesco
Dunque non vuoi ch'io torni ancora vivo?

Bambino
Sì che voglio, ma vedi, non ci arrivo.

(Canto triste a bocca chiusa)

Gigante
Ora capisco perché Primavera
restava sorda ad ogni mia preghiera!
Devo abbattere il muro senza porte
che racchiude soltanto gelo e morte.
Venite, bimbi, è vostro il mio giardino
per fare il girotondo e il rimpiattino.
Su, vieni in braccio, che t'aiuto io,
ma non piangere più, tesoro mio!

(Solleva il Bambino che lo bacia)

Gigante
Ora il giardino è aperto a chi, lo vuole,
i bambini, gli uccelli, i fiori, il sole!

Damigelle (entrano precedendo la Primavera e cantano)
Ritorna Primavera
il mondo a rallegrar,
gli uccelli in lieta schiera ritornano a cantar;
il bosco, il campo, il prato
si veste di nuovi color, il sole ridestato
al mondo dà luce e splendor.

(La Primavera entra, fa un giro nel giardino;
tutti ripetono il canto con lei;
damigelle, Primavera, uccelli e bambini via;
il Gigante entra in casa)

Narratore
Da quel giorno, il giardino fu sempre aperto ai bambini
per anni ed anni,
finché giunse un Natale.



I peschi
Passano gli anni, crescono le piante,
diventa vecchio e curvo anche il Gigante;
le stagioni si alternano sul mondo
e i bimbi fanno sempre il girotondo,
portan la vita, portan l'allegria
nel giardino più bello che ci sia.

Gigante
Passano estate, autunno e primavera,
vengono i bimbi da mattina a sera,
ma il piccino che un giorno m'ha baciato,
quello, lui solo, non è più tornato.
Ora l'inverno non mi fa più male
perché porta il tepore del Natale,
vorrei solo vedere quel bimbetto
che m'ha baciato; è tanto che l'aspetto!

(I bambini entrano cantando un canto di Natale,
il Bambino si ferma in centro scena,
e il Gigante gli si avvicina)

Gigante
Oh, finalmente, bimbo, sei tornato!
Se tu sapessi quanto t'ho aspettato,
quanto ho chiesto di te, quanto t'ho atteso!
Ma hai le mani ferite! Chi t'ha offeso?
Dimmi il suo nome, bimbo, perché io vada
a vendicarti, presto, con la spada!

Il Bambino
Io non chiedo vendetta né rancore,
queste son le ferite dell'amore.

Gigante
Ma chi sei, dunque? Un bimbo, un santo, un re?
Io m'inginocchio qui davanti a te.

Il Bambino
Un giorno tu hai capito il mio dolore,
m'hai stretto fra le braccia sul tuo cuore,
m'hai aperto il giardino, m'hai sorriso,
oggi sarai con me nel Paradiso.

Narratore
Quel pomeriggio, quando i bambini entrarono nel giardino,
trovarono il Gigante morto, sdraiato sotto a un albero,
tutto coperto di fiorellini bianchi.

(Mentre il narratore parla, il Gigante rimane inginocchiato
davanti al Bambino;
alla fine si alza ed esce, tenuto per mano dal Bambino.
Tutti seguono cantando un canto di Natale)





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